Ha fatto rientro dalla missione nello spazio l’astronauta italiano Paolo Nespoli, che lo scorso 23 maggio, da un’interessante punto di osservazione a 200 metri di distanza dalla Stazione Spaziale Internazionale, ha potuto scattare diverse immagini della stessa con una Nikon D3X e un obiettivo 24-120mm, modello non dichiarato ufficialmente dalla NASA, ma fornito dalla Russia.
Per ridurre il peso al minimo, l’astronauta ha preso le schede di memoria (qui potete vedere le immagini), ma ha dovuto lasciare fotocamera e obiettivo all’interno del modulo orbitale che si è staccato dal modulo con l’equipaggio, bruciatosi nello Spazio. Solamente questa attrezzatura arrivava a un valore di $ 8.000.
Sulla stazione spaziale, invece, sono rimaste una D3s e una D2Xs, che molto probabilmente seguiranno l’infausto destino di andare irrimediabilmente distrutte, per un valore complessivo di $ 20.000 letteralmente bruciati, ai quali ne vanno aggiunti per il costo al chilo di attrezzatura, trasportata nello Spazio. Che nell’ottica di una missione spaziale sono sicuramente bruscolini, ma che avrebbero fatto la felicità di qualsiasi fotografo…
Nell’attrezzatura c’era anche una FujiFilm FinePix Real 3D W1, per mezzo della quale sono state scattate le prime immagini in 3D dello spazio.
Fonte CosmicLog.
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Quanto spreco :’(
Concordo, tanto valeva legarla a un mini paracadute e farla atterrare in caduta libera sopra casa mia…