Mar 222011
 

Sabato 19 marzo 2011 era una giornata molto importante per quanto riguarda la posizione della Luna, infatti in questa particolare data si trovava al perigeo, ovvero il punto più vicino alla Terra di tutta la sua orbita, ma non vi preoccupate, ci sono sempre stati 356.577 chilometri di distanza. Se poi pensiamo che l’ultima volta che si aveva avuto la Luna piena in questa posizione era il 28 marzo del 1983.

Deciso a non farmi sfuggire quest’occasione, mi sono armato della fedele fotocamera e di tutto il mio parco ottiche, perché se è vero che avrei sicuramente utilizzato un supertele abbinato a un moltiplicatore di focale per i dettagli più spinti, volevo anche immortalare il nostro satellite preferito in un contesto urbano romano, scegliendo come meta della mia caccia fotografica notturna mete come il Colosseo, il Palazzo della Civiltà e del Lavoro e il Gazometro, e lì mi sarebbero tornate utili lente più ampie per divertirmi con prospettive varie. Senza dimenticare l’indispensabile treppiede.

Prima tappa l’anfiteatro Flavio, ovviamente il giorno successivo a Roma si sarebbe corsa la maratona di primavera e quindi è stato più difficoltoso del previsto avvicinarsi al monumento, in quanto erano chiuse un paio di strade affinché fossero ultimati gli ultimi preparativi. Tanto tempo sprecato a fare giri su giri per tornare indietro, lasciare la macchina e proseguire a piedi. Una volta arrivato mi studio un po’ la situazione, cerco dei punti da dove poter fare lo scatto vincente, ne vedo un primo, non mi accontento, proseguo oltre, e così via fino a salire sul Colle Oppio per vedere se riuscivo a trovare un’angolazione per prendere Luna e Colosseo insieme, ma era ormai già troppo alta nel cielo.

Torno al livello della strada e mi accingo a inquadrarla dentro una delle arcate, ma mi sembrava troppo banale. Dirigo nuovamente i miei passi verso la macchina, abbandono l’idea di affiancarla agli alto rilievi sull’Arco di Costantino e mi concentro a prenderla lì nel cielo, cercando di sfruttare alcuni rami di alberi che si stagliavano contro il cielo. Il punto migliore per eseguire questo scatto era un misero lembo di spartitraffico tra le due carreggiate ed essendo sabato notte, la movida romane mi sfrecciava davanti e dietro non lasciandomi la necessaria tranquillità.

Qualche scatto di prova più che altro, tanto nervosismo, poca concentrazione e la foschia che decide di cancellare gli ultimi brandelli di pazienza rimasta. La notte è lunga, ma anche dopo un’oretta abbondante, non si accennava a schiarirsi e non c’erano più giri da fare con quella combinazione di fattori. Alla fine, vale sempre il detto ogni lasciata è persa e specialmente in questi casi piuttosto rari, bisogna fare dei piani di battaglia a prova di contrattempi.

Lo stesso ho portato a casa qualche scatto, per non tediarvi con una serie di palle bianche stagliate contro il nero della notte, ho deciso di unire tre momenti in successione uno all’altro in un singolo fotogramma. Alla fine, anche se non sarà una supermoon, la Luna piena capita ogni mese, le varie idee che avevo in mente, le realizzerò alle prossime occasioni più “banali”.

Mi sembra però doveroso dare spazio anche a tutti gli altri fotografi sparsi per il mondo che hanno passato la notte a prendere freddo e umidità come il sottoscritto, ringraziando sentitamente chi ci ha fatto compagnia in quest’avventura notturna e sperando sappiate emozionarvi per qualcosa di così semplice, che rallegra le nostre notti da tutta una vita…

gongolo

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