Già sabato, a sole 24 ore dalla duplice tragedia (terremoto e tsunami) che ha colpito il Giappone, avevamo fatto un primo punto sulla situazione delle fabbriche fotografiche e della loro produzione. Trascorso il fine settimana e in piena fase di conteggio danni, è più facile fare una stima ancor più precisa, anche grazie al ripristino di alcuni canali di comunicazioni tra le aziende europee e le loro case madri lì dislocate.
Nella mappa che mostriamo sono evidenziate le fabbriche colpite e la loro posizione sul territorio. La Sony avevamo già detto era stata costretta alla chiusura di ben sei fabbriche, di conseguenza evacuate dal personale, nel nordest del Giappone; la stessa Canon, avendo subito gravi danni a edifici e strutture, aveva dovuto sospendere l’attività in diversi impianti, considerando anche i 12 impiegati feriti, fortunatamente in maniera non grave.
Per quanto riguarda Nikon, in un primo momento sembrava che la produzione avrebbe subito rallentamenti per un paio di settimane a Sendai, dove vengono prodotte le reflex di fascia alta, invece si sarebbe trattato di un errore di traduzione e i 14 giorni previsti, sarebbero dovuti essere il giorno 14, ovvero oggi.. Ma non ci sarà ripresa delle normali attività lavorative perché sono energia e materiali a essere assenti e quindi non si sa quando si potrà tornare all’opera.
Qualora avessimo ulteriori aggiornamenti, vi terremo informati, anche se ci dispiace la particolare contingenza della quale ci troviamo a postare, preferendo di gran lunga le normali notizie, che non queste relative, purtroppo, a una tragedia che ha colpito in modo così grave, la popolazione tutta.
Fonte ImageSensorsWorld.
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