Ormai il riconoscimento facciale automatico in molte applicazioni non fa più notizia. Lo hanno tantissimi programmi dedicati all’archiviazione delle foto. Lo hanno persino le fotocamere, capace di intuire quando una persona sorride o se ha gli occhi chiusi prima di scattare una foto. Con un certo margine di errore oevvio. Adesso questa tecnologia approda anche su Facebook, e più che notizia, si può parlare di rumore. Non inteso nel senso di indiscrezione da dover verificare. Quello no, la cosa è certa e il Tag Suggestion, così appunto si chiama, arriverà negli USA, per essere testato e poi da lì diffuso. Il rumore è quello tipico di chi inizia il chiacchiericcio per capire come cambierà le vite di noi utenti. E via a disquisire sulla privacy e sull’ennesima violazione della stessa.
Su qualsiasi immagine caricata, tag suggestion oltre a individuare i volti delle persone, suggerirà a quale utente appartiene quel dato viso, così da rendere i tag molto più veloci e intuitivi. Come a dire: faccio una fotografia durante una partita di pallone al pubblico sugli spalti e via che il database del social network verrà rivoltato per suggerirmi i possibili riconoscimenti. Ma immagino che esisterà una casella di spunta sotto alla sezione privacy appunto, che faccia scegliere se si può essere riconosciuti su fotografie di persone che non rientrano nella schiera dei nostri amici e come gestire il tutto. Resta sempre il fatto poi, che se nutrissi tutti questi timori circa la tutela e riservatezza dei miei dati, non sarei di certo un utente Facebook e non lo utilizzerei come fanno in molti altri. Ritengo inoltre probabile che dopo questo passo, sarà prossimo farne uno nella medesima direzione anche nel campo dei video.