Siete troppo severi con voi stessi e con i vostri lavori, oppure al contrario, siete troppo permissivi e non sapete se le vostre fotografie valgono vermante il giudizio da voi espresso? La fotocamera digitale Nadia allora può fare al caso vostro.
Il concept è stato sviluppato dal designer Andrew Kupresanin sfruttando per il suo prototipo un Nokia N73 connesso via bluetooth a un computer Mac. Il cellulare è poi rivestito da una scocca sul cui retro, al posto dello schermo LCD che permette solitamente la visualizzazione delle immagini, c’è un display che ancor prima di scattare la foto, vi darà un responso in percentuale su quello che state per fare, ovvero se la scena che volete riprodurre sarà buona o meno. Per fare questo viene sfruttato il motore di ricerca Acquine (Aesthetic Quality Inference Engine) e i risultati si possono vedere immediatamente.
Non ho avuto modo di testare Nadia, ovviamente, ma ho sottoposto al giudizio di Acquine alcune mie fotografie pubblicate online su Flickr e su questo blog, ebbene quelle di cui io sono più felice hanno avuto dei voti molto buoni, che superavano l’87% e oltre (non ho fatto il test per tutte e 1700 le foto sia chiaro, ma sono andato random), mentre quelle che mi hanno sempre fatto arricciare il naso, che sono state viste molto di meno dal pubblico e che magari hanno ricevuto alcune critiche, effettivamente hanno ottenuto dei voti bassi, quindi sembra si possano ritenere validi i canoni adottati per la votazione. Ma il dubbio mi sorge per tutta la parte artistica di una foto: posso essere perfetto da un punto di vista estetico, di cromia, di composizione, di esposizione e via dicendo, ma non credo il motore di ricerca sia in grado di valutare quegli scatti astratti, che richiamano ben determinati pensieri o emozioni, mossi artistici e via discorrendo. Resta il fatto che reputo il progetto interessante e molto valido.
Fonte PetaPixel.
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