Ecco, lo sapevo, quando ne ho avuto la possibilità dovevo fare l’upgrade della mia reflex e passare dalla normalissima D3 alla Nikon D3S. Guardando le foto si capisce benissimo che è in grado anche di volare nello spazio, mannaggia ai tentennamenti… certo a pensarci bene, c’era il rischio che poi se ne andasse a spasso per la galassia e mi lasciasse qui con un pugno di mosche, ok come non detto, mi “accontento” di quello che ho.
L’immagine di apertura fa parte di una serie di fotografie realizzate dalla NASA a bordo e all’esterno dell’ISS, ovvero l’International Space station, che rappresenta l’avamposto permanente della presenza umana nello spazio. Dal 2 novembre 2000 (data particolare, ma solo per il nostro calendario) a bordo della stazione orbitante a 350 chilometri dalla Terra, ci sono sempre stati almeno 2 astronauti, sostituiti più volte con cadenza semestrale.
Tralasciando i dettagli tecnici sia della missione, sia della storia del connubio tra Nikon e NASA, importante riconoscimento per la casa fotografica giapponese iniziato nel 1971 quando a bordo dell’Apollo 15 c’era un modello modificato della Nikon F, ovvero la Nikon Photomic FTN, mi vorrei soffermare su un particolare pignolo che ha attirato la mia attenzione. Tra le tante foto proposte nella gallery non a caso ho scelto proprio questa, guardate un po’ il vertice in alto a sinistra, notate nulla di strano? Ebbene sì, anche nello spazio la polvere è nemica dei fotografi. Nulla da rimproverare agli astronauti, non mi viene da pensare che abbiano con sé un kit di pulizia del sensore e magari cambiando lenti, qualcosa è finito dentro al corpo della reflex, ma almeno a Terra, un passaggio di timbro clone al Photoshop alla foto potevano darlo per rimuovere quell’antiestetica macchia. A meno che non l’abbiano lasciata appositamente per non essere tacciati di fotoritocco.
Fonte Nikon Press.
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