Valencia e lo sport, connubio perfetto che vi avevo già anticipato nei precedenti racconti del mio viaggio in Spagna. Oggi vi voglio parlare dell’Àgora e del Puente de l’Assut de l’Or e di come questi c’entrino, in qualche modo, con lo sport. Ma procediamo con ordine.
Siamo sempre lì, nella Ciudad de las Artes y las Ciencias voluta da Santiago Calatrava, ma non penserete di esservela cavati solamente con l’Hemisfèric e il Palau de les Arts Reina Sofía vero? Bravi, vi vedo recettivi e perspicaci. All’interno del suo spettacolare progetto di ammodernamento e ricollocazione dell’area dei Jardín del Turia, l’architetto spagnolo ha pensato anche ad uno spazio che fosse destinato ad una serie di eventi differenti tra loro per tipologia, ma che avessero una sede comune, ovviamente al coperto, per poter ospitare un vasto pubblico all’interno di una cornice suggestiva.
Stiamo parlando dell’Àgora appunto, edificio alto ottanta metri e che occupa una superficie di 5000 metri quadrati, che ha visto la sua definitiva inaugurazione nel novembre del 2009 in occasione del Valencia Open 500 ATP nonostante la costruzione non fosse ancora terminata. Medesima sorte quella toccata al Puente de l’Assut de l’Or, aperto improvvisamente il 20 agosto del 2008 con l’intento di smaltire il traffico che si sarebbe riversato da lì a poche centinaia di metri, per il Gran Premio d’Europa di Formula 1, per poi essere nuovamente chiuso anche in seguito a dei problemi insorti proprio per la tempestiva apertura ed essere inaugurato ufficialmente l’11 dicembre 2008. Come a dire che dove non può l’architettura, arriva lo sport. O almeno i grandi eventi ricchi di sponsor e visibilità.
Le due costruzioni, per le quali mi avrebbe fatto comodo avere il fisheye Nikon e che no ho potuto valorizzare anche perché l’Àgora era chiusa e recintata per lavori di manutenzione purtroppo, si vanno a collocare tra il Museo de las Ciencias Príncipe Felipe e l’Oceanogràfic, ma di questi due edifici vi devo ancora parlare. Portate pazienza.
Valencia è tra i miei obiettivi a breve (anche se un solo week end non credo mi basti). Le due foto sono molto belle, soprattutto la seconda: mi dà un senso di vertigine pazzesco!!! 😀
Guarda con tre giorni mi sono goduto a fondo tutto il settore del Jardin del Turia di cui puoi leggere qui, o meglio della Città della Scienza e delle Arti. Molto ben curato sotto ogni aspetto. Però ho tralasciato la parte storica e il centro, che ho visitato proprio di passaggio. In effetti, come in ogni città, bisognerebbe sempre avere più tempo o la possibilità di tornarci almeno un paio di volte 😉