Chiamatele rovesciate, scissors kick, bicycle kick, bicicleta, chalaca, chilena, overhead kick, mokanangwana o برگردان – قیچی, tanto il risultato non cambia: ogni volta che vi troverete ad assistere a un giocatore che si accinge a compiere questo gesto atletico, resterete estasiati. Ovviamente se il tiro finisce anche alle spalle del portiere a gonfiare la rete, si potrà pensare alla perfezione, ma è il movimento in sé, quando ben fatto, spontaneo e improvviso che riesce a catturare l’attenzione e il plauso del pubblico.
Quel che è certo è che all’Euro Beach Soccer Cup 2010 dove lo spettacolo è di casa, non poteva mancare il piatto forte, l’ingrediente che riesce sempre ad emozionare tutti, anche se ci si trova tra le fila di chi il goal, lo ha subito proprio per merito di una rovesciata: è impossibile non battere le mani al campione che vi si cimenta e ne esce trionfante.
Il Portogallo ha battuto la Svizzera a 9 secondi dalla fine della partita che valeva l’accesso alla semifinale proprio grazie a una prodezza di João Víctor Saraiva, meglio noto come Madjer, semifinale dove le biciclette del nostro Carotenuto non hanno avuto la medesima sorte, che ci avrebbe fatto giungere alla finale di questa sera. Le altre squadre e gli altri giocatori non rimangono di certo a guardare e in ognuno dei tre tempi da 12 minuti ciascuno di ogni singola partita, c’è molto da gioire sotto il punto di vista dello spettacolo e delle acrobazie. Resterete di certo appagati da qualcosa che normalmente, sui campi di calcio, si vede molto di rado.
gongolo
