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I quarti di finale Italia – Ungheria all’Euro Beach Soccer Cup 2010

Onda energetica

Ieri sera al Circo Massimo si è disputata la partita Italia – Ungheria valida per i quarti di finale dell’Euro Soccer Cup 2010 di Roma. Seppur suggestiva, non è la cornice ideale per richiamare alla memoria i gladiatori, che abbiniamo invece molto più facilmente al Colosseo. Lo stesso però, enfatizzando quanto visto nella partita di ieri e sfruttando licenze poetiche suggerite dalla città e da un po’ di retorica, possiamo fare un facile paragone tra i giocatori della nostra Nazionale e gli antichi combattenti delle arene romane. Partiti in netto svantaggio e sotto di tre reti dopo altrettanti minuti di gioco (dove abbiamo potuto vedere i micidiali colpi dell’Ungheria), i nostri hanno provato a rialzarsi da terra per inseguire un avversario che sembrava ormai lontanissimo. Grinta, anima, cuore e passione, questi gli assi calati in campo per riportare il match in equilibrio prima di rovesciarlo a nostro favore.

Inizia con una rimonta da sogno l’avventura degli azzurri in questa Eurocup. Un inizio da brividi per la nostra nazionale, che aveva risvegliato i fantasmi della passata edizione, quando gli azzurri non andarono oltre il settimo posto, con l’Ungheria che dopo tre minuti era solo 3-0. I ragazzi di Magrini però si sono ricompattati, sono riusciti a tenere alta la concentrazione e, al termine di due tempi di alto spessore, si sono guadagnati l’accesso alle semifinali dove sfideranno il Portogallo. Come dicevamo inizio shock, anche se la prima conclusione è di Pasquali, ma il suo destro è leggermente fuori misura. L’Ungheria però, parte con il piglio giusto e al 2′ Ughy, con una bella mezza girata, batte Spada. Non è finita qui però, perché dopo pochissimi secondi, i magiari realizzano il 2-0 ancora grazie al numero otto, che ruba subito palla a Pasquali e beffa Spada per il 2-0. L’Italia non è ancora scesa in campo che al 3′ Forgacs, smarcato da uno splendido colpo di tacco di Ughy, fa 3, con un preciso diagonale di destro. Al termine del 4′ minuto, però, è Pasquali a riaccendere le speranze azzurre, trasformando una punizione dall’altezza del centrocampo, in posizione centrale. Ci prova Palmacci in rovesciata, senza fortuna, così come Carotenuto, che al 7′ si libera del suo diretto marcatore ma il diagonale di sinistro termina fuori di un soffio. Nei minuti finali ancora Carotenuto, che stavolta spreca due buone occasioni, la prima a tu per tu con il portiere, ma il suo tentativo di dribbling non va a buon fine, la seconda approfittando di un’incertezza della difesa magiara, ma da due passi il nostro vertice alto non riesce ad inquadrare la porta. Nella ripresa gli azzurri tentano subito di accorciare ulteriormente le distanze, ma i nostri, in un paio di occasioni, non sono assolutamente fortunati. L’occasione per riaprire l’incontro definitivamente arriva al 4′, quando Palmacci si procura un calcio di rigore che lo stesso numero 11 realizza per il 3-2. La gara si infiamma, L’Italia continua a spingere incessantemente per conquistare il pari e concede qualcosa in fase difensiva, ma per nostra fortuna Del Mestre c’è, e respinge alla grande le conclusioni di Simonyi prima e di Abel poi. Al 7′ la rimonta è completata grazie ad una splendida rovesciata di Carotenuto, direttamente su un rilancio con le mani di Del Mestre. E’ lo stesso Carotenuto pochi secondi dopo a sfiorare il sorpasso con un’altra bicicletta che non ha lo stesso esito del primo ma poco male, perché all’8′ Pasquali va via di forza sulla destra e si guadagna un altro penalty. Segna il capitano e la rimonta è completata per l’entusiasmo del pubblico delle tribune della beach arena. Con il risultato di 4-3 si va al secondo riposo. Il terzo tempo inizia come meglio non si può. Dopo 20 secondi infatti Carotenuto firma la sua personale doppietta approfittando di uno sciagurato retropassaggio di Forgacs, dribbling su Szucs e 5-3. E’ la rete che chiude sostanzialmente il match, l’Ungheria non riesce a rientrare ed è l’Italia che tenta l’allungo in più occasioni, ma Carotenuto, Pasquali e Feudi sbagliano mira per pochi centimetri. Clamorosa in particolar modo la doppia parata di Szucs, che respinge un destro di Carotenuto ed un colpo di testa di Pasquali nell’arco di cinque secondi. L’Italia cala un po’ il ritmo negli ultimi sei minuti e Ughy, il migliore dei suoi, cerca di portare a quattro le reti ungheresi ma Spada dice no meravigliosamente. A chiudere i conti ci pensa ancora Pasquali, che dopo un bello scambio volante con Carotenuto segna la rete che spegne qualsiasi velleità avversaria, quando mancano soli due giri di lancette di orologio. Sempre sulla stessa asse, ma a parti invertite, il settimo gol azzurro, ancora con Carotenuto. Palmacci a quattro secondi dalla fine porta a cinque le reti di vantaggio italiane. Ed ora il Portogallo.

Fonte articolo EBSCupRoma10.

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