Il fine settimana è ormai alle porte e sperando nella clemenza del tempo, nonché della corte, vi invito a una gita fuori porta piuttosto piacevole. Meta del pellegrinaggio che vi sto suggerendo è San Gimignano in Toscana, dove potrete rifarvi gli occhi per le bellezze storiche del paese e anche le papille gustative per la buonissima cucina. Ma soprattutto sabato 27 marzo ci sarà l’inaugurazione, alle ore 18.00, della mostra fotografica Visione di immagini diario di viaggio in Eritrea di Pietro Bertea, fotografo e amico che vi consiglio caldamente.
I locali del Palazzo della Cancelleria ospiteranno la mostra – a cura dell’architetto Patrizia Pruneti – fino al 18 aprile. L’autore (questo il contatto su Facebook), che in ogni sua immagine trasmette efficacemente le sensazioni da lui stesso provate al momento della ripresa, mette in luce la pacata serenità di accettazione dei ritmi di vita semplici, rudimentali ed immutati nel tempo di un popolo prima oppresso dal colonialismo e poi devastato dalla guerra di confine con la vicina Etiopia. In particolare colpisce la frugalità del popolo eritreo, la sua serenità.
I ritmi armoniosi della sua natura diventano il filo conduttore di tutta la mostra, il cui percorso espositivo si divide in sei sezioni: lavoro, attimi di vita, svago, mercato, luoghi e ritratti. La scelta quasi poetica dei titoli delle singole immagini proietta il visitatore in una dimensione onirica e realistica ad un tempo, che suscitano il desiderio di viaggiare e confrontare di persona le sensazioni di Pietro Bertea, e questo è il vero scopo di un diario di viaggio.
Come sostiene Paolo Sasso nell’introduzione al catalogo della mostra, la capacità dell’autore sta nel raccontare la parte per il tutto, istillando nell’osservatore curiosità e partecipazione, stimoli e domande, prima ancora che certezze e risposte […] In virtù dei suoi modi spontaneamente gentili e discreti, non è difficile, per Pietro farsi accettare da donne e uomini, affinché si lasciano ritrarre, senza ritrarsi. Gli viene naturale, cogliere la naturalezza dei bambini, sereni e schietti come la speranza: uno di loro, sembra gettargli le braccia al collo, sorridente d’affetto. Un altro, scherza sul proprio lavoro in officina, come fosse un gioco…”
Orario mostra: tutti i giorni dalle 10,00 alle 19,30 Ingresso libero
Fonte MiBAC.
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